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Decreto Ristori Siglato Dal Premier Conte Per Sostegni Veloci E Diretti

Decreto Ristori: sostegno semplice, veloce e diretto

Decreto Ristori: l’ultima manovra del Governo per salvare il salvabile?
L’aumento dei contagi da Covid che sta colpendo la nostra nazione, ha reso indispensabile il dover introdurre misure più restrittive per tutelare la salute di tutti i cittadini del nostro Paese.

Il 27 ottobre è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto Ristori, che introduce urgenti misure per la tutela della salute dei cittadini. Ma non basta. Il decreto rafforza, o per lo meno, ci prova,  il sostegno ai lavoratori e ai settori produttivi. Particolare attenzione viene posta alle normative in materia di giustizia e sicurezza connesse all’epidemia Covid.

Il Decreto Ristori infatti prevede un insieme di misure di sostegno, aggiuntive a quelle già varate e nei mesi scorsi,  quando la pandemia era ancora agli inizi. Una serie di interventi ideati e posti in essere, al fine di consentire diversi aiuti economici. Scopo principale, inoltre , è quello di garantire alle categorie interessate una erogazione veloce dei fondi messi a disposizione. Ma procediamo con ordine.

Decreto Ristori, a chi sono destinati i fondi?

Partiamo con il dire che in decreto ha un valore complessivo di oltre 5 miliardi di euro,. Il Governo ha intenzione di utilizzare questa somma per garantire risorse “immediate” a beneficio delle categorie dei lavoratori e degli operatori economici che sono coinvolti dalle misure restrittive dell’ultimo Dpcm.

Sostegni questi, che vogliono essere “semplici, veloci e diretti” come spiega il Governo. In particolare a favore di pizzerie, bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, ma anche palestre, piscine e teatri e cinema.

Sono stati stanziati, con l’esecutivo del decreto Ristori, 2,4 miliardi a fondo perduto per oltre 460 mila attività produttive. Il decreto infatti agisce con uno stanziamento di 5,4 miliardi di euro in termini di indebitamento netto e 6,2 miliardi in termini di saldo da finanziare, destinati alla ripresa delle attività economiche e ai lavoratori più severamente colpiti dalle restrizioni emanate a tutela della salute dal Dpcm 24 ottobre 2020.

Decreto Ristori e supporto ai bar in crisi

Le 5 misure più immediate ed importanti del decreto Ristori

Contributi a fondo perduto
Indennizzi con bonifici diretti sul c.c., dal 100% al 200% di quanto già erogato nel mese di aprile con il Decreto Rilancio. Per alcuni settori specifici si arriva al 400% ad esempio sale ballo e discoteche.

Cassa integrazione
Ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione, da usufruire tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021. Per cui sono a disposizione 1,6 miliardi complessivi, che si accompagnano al blocco dei licenziamenti;

Credito d’imposta per gli affitti commerciali e cancellazione IMU
Credito d’imposta cedibile al 60% per i tre mesi di ottobre, novembre e dicembre. Cancellazione della seconda rata IMU di dicembre per i proprietari e i gestori.

Indennità per i lavoratori stagionali, sport e spettacolo
Per i lavoratori dello sport indennità una tantum di 800 euro, e per i lavoratori del turismo di 1000 euro .

Reddito di emergenza
Aggiunte altre due rate di 400 euro del reddito di emergenza per chi ne ha diritto.

Nuovo decreto all’orizzonte?

Il decreto Ristori è pronto ad ampliarsi. In attesa della firma del prossimo Dpcm che prevedrà nuove misure restrittive, gli esperti del ministero dell’economia sono presto al lavoro per preparare e definire l’ampliamento dei nuovi settori da ristorare. Tali settori si andranno ad aggregare a quelli che sono già stati coinvolti dalla prima forma di contenimento di settimana scorsa.

Si tratta anche di definire di quante risorse concrete sarà possibile disporre. Nella maggioranza c’è già chi parla di un nuovo sforamento. Intanto il decreto Ristori all’articolo 1 al comma 2 prevede che sarà possibile ampliare i settori di impresa verso cui destinare i rimborsi con un decreto congiunto tra ministero dello sviluppo economico e ministero dell’economia.

È anche vero che il comma 2 si riferisce agli effetti pregiudizievoli del dpcm del 24 ottobre e per questo scopo è stanziata una dote minima di 50 milioni di euro.  Non sappiamo quale ulteriore provvedimento sarà applicato nei prossimi mesi.

Ormai i dlcm si susseguono a ritmo incalzante. L’auspicio è quello di trovare provvedimenti utili a riprendere con ottimismo e fiducia la strada degli investimenti.