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Contributi Fondo Perduto Decreto Sostegno

Nuovi contributi fondo perduto decreto sostegno

Nuovi contributi fondo perduto decreto sostegno: come si calcolano e chi ha diritto ad incassarli? Domande aperte da martedì 30 marzo. Per la richiesta è necessario il calo del 30% del fatturato tra il 2020 e il 2019. Importo minimo per quelli che hanno avviato l’attività dal 2020

I contributi a fondo perduto 2021, previsti dal decreto Sostegno, valgono da un minimo di 1.000 euro (2.000 in caso di soggetti diversi dalle persone fisiche) a un massimo di 150mila euro. Tali contributi spettano a tutte le imprese, i titolari di partita Iva, gli aventi regime forfettario, le aziende agricole, i professionisti iscritti agli ordini, le associazioni sportive dilettantistiche e gli enti non commerciali.

La domanda per richiedere i contributi va inviata all’agenzia delle Entrate a partire dal 30 marzo , seguendo le istruzioni, il modello, e i provvedimento i ordinati dalla stessa Agenzia.

A chi spettano i contributi fondo perduto decreto sostegno

Per richiedere il contributo a fondo perduto all’agenzia delle Entrate è condizione obbligatoria aver riscontrato e verificato un calo del fatturato tra il 2020 e il 2019di almeno il 30% . Senza questa condizione di deficit del fatturato, non si avrà alcun diritto al contributo.

L’esclusione è prevista anche per i soggetti che nel corso del 2019 hanno avuto ricavi superiori ai 10 milioni di euro. E ancora verranno inoltre esclusi tutti coloro che alla data del 23 marzo, (giorno di attivazione del Dl 41/2021) non avevano una partita Iva attiva.

Come si calcola il fatturato

Il calo di fatturato riferito al periodo di interesse (2020 e  2019)  tutte le fatture attiveal netto dell’Iva. In questo calcolo bisogna includere  anche le cessioni dei beni ammortizzabili.

Il calo del 30% va misurato in riferimento al fatturato medio mensile. Così facendo, anche per coloro che hanno  aperto l’attività nel corso del 2019 sarà possibile effettuare un confronto omogeneo.

Chi invece, avendo aperto la partita Iva nel 2020 in poi non può avere un parametro di riferimento per effettuare il calcolo del calo di fatturato, otterrà il contributo nella misura minima variabile tra 1.000 o 2.000 euro.

Nuovi contributi fondo perduto decreto sostegno Italia

Come si calcola il contributo

Il calcolo del contributo va effettuato in base alla percentuale sul calo di fatturato medio mensile, e segue cinque fasce di indennizzo ben distinte:
– indennizzo pari al 60% del calo di fatturato, per chi nel 2019 aveva ricavi o compensi fino a 100.000 euro;
– 50% per i soggetti con ricavi oltre 100.000 e fino a 400.000 euro;
– 40% per i soggetti con ricavi oltre i 400.000 euro e fino a 1 milione;
– 30% per i soggetti con ricavi oltre 1 milione di euro e fino a 5 milioni;
– 20% per i soggetti con ricavi oltre i 5 milioni di euro e fino a 10 milioni.

Quindi, come prima cosa bisogna calcolare il calo di fatturato, di conseguenza applicare la percentuale di contributo spettante.

Come si chiedono i contributi fondo perduto decreto sostegno

La domanda per richiedere i contributi va presentata all’agenzia delle Entrate dal 30 marzo al 28 maggio. Tale richiesta va presentata esclusivamente in via telematica al sito dell’Agenzia. Dovremo compilare la richiesta nel portale dedicato «Fatture e corrispettivi»  e può essere inoltrata personalmente o anche da un intermediario abilitato.

Quando si presenta la domanda è possibile scegliere se ricevere direttamente il contributo sul proprio conto corrente o se trasformarlo in un credito d’imposta da usare per compensare i propri debiti fiscali. La scelta si riferisce all’intero contributo ed è di natura irrevocabile.

Controlli, sanzioni, revoca

Per quanto riguarda tutta la normativa inerente l’erogazione, i controlli e le sanzioni dei contributi, saranno applicate le stesse regole previste dal precedente governo.

Quindi l’Agenzia provvederà ad effettuare controlli preventivi prima di erogare i contributi. Tuttavia, se qualcuno dovesse ricevere dei contributi senza averne realmente diritto, verrà chiamato a restituirli l’aggravante di sanzioni e di interessi.

Il beneficiario che si accorge di aver ricevuto un contributo che non gli spettava, ha l’opportunità di trasmettere una rinuncia del contributo al cassetto fiscale o alla consultazione delle fatture elettroniche. Nel caso in cui il contributo fosse stato già percepito, alla dichiarazione di rinuncia seguirà la restituzione della somma ottenuta con l’aggiunta di sanzioni interessi.